porte colorate

Sapete quando qualcosa vi attrae sè come una calamita, tanto che più cerchi di non cedere più ti trovi rapito senza via di scampo? Ecco, questa è la mia ossessione per le porte colorate che viene da lontano, a cui – a dire il vero – non ho mai opposto troppa resistenza. Potete trovare più di una prova di cotanta passione proprio qui sul blog. dal meraviglioso Chateau de Dirac (che prima o poi riuscirò a visitare), passando per carrellate di tonalità meravigliose ed irresistibili, home tour dai dettagli mai banali fino alle idee diy che non vi faranno rimpiangere scelte azzardate.

Le prove non mancano neppure sul mio profilo Instagram, ogni volta che mi trovo in una città o in un quartiere nuovo, la mia attenzione viene catturata da porte e portoni. Non importa se sono dipinte di rosso, giallo, blu o verde, le porte colorate esercitano su di me un fascino irresistibile. È come se nascondessero dietro di sé una storia affascinante e mi invitassero ad entrarvi.


Porta d’ingresso, una finestra su un mondo diverso


Le porte colorate sono molto più di meri accessi alle abitazioni. Certo ci vuole una piccola dose di coraggio nel puntare su tonalità originali, ma i colori vivaci di certi ingressi mi insegnano che è possibile trasformare qualcosa di ordinario, come una porta, in un’opera d’arte che può ispirare gioia e meraviglia negli altri. Incoraggiandomi ancora una volta a cercare la bellezza nelle cose semplici ma mai banali.


Porte interne, il carattere del colore


La mia passione per le porte colorate non si ferma certo alle porte esterne. Anzi, è proprio dentro casa che queste meraviglie danno il meglio di sè, grazie alla loro capacità di trasformare uno spazio comune in un ambiente vibrante e accogliente. Negli ultimi anni, ho sviluppato una vera e propria ossessione per il recupero delle porte interne, dove il sapiente uso del colore riesce a conferire loro personalità e carattere. Una passione romantica che parla di tempi passati, di vita che fu e di nuova vita che vibra dentro ogni interno.

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