Di questa estate portoghese, passata a vagare senza meta fra le ripide vie di Porto, mi resterà soprattutto la straordinaria capacità che ha questa gente di dare ad ogni oggetto una seconda chance. In ogni angolo, dentro e fuori dalle case, nei negozi più alla moda o nelle contrade più decadenti, si respira il valore del riuso. Che poi si tratta di una medaglia perfetta nella sua doppia faccia: se da un lato si recupera, dall’altro si impara a lasciar andare con la consapevolezza che ogni oggetto avrà una nuova vita.

Quasi una filosofia di vita, che negli anni ho imparato ad apprezzare sempre di più (non vi sarete persi il mio “prima e dopo” nella Casa di Ringhiera?) .Perchè poi io in fondo sono fatta così, non lascio a cuor leggero, e quando lo faccio è per fare posto a qualcosa di nuovo che verrà. Devo però aver la certezza che le cose lasciate non sono state perse per strada, non sono semplicemente state gettate. Mi rincuora pensare che hanno trovato posto nella vita di qualcun altro, che la loro seconda chance sarà bella come la prima se non di più. Il mio decluttering non è maniacale alla Marie Kondo. Del suo famoso libro, “Il Magico Potere del Riordino”, non mi convince il poco valore che dà alle cose: se ordine e sano decluttering non possono che agire positivamente sulla nostra mente e regalarci benessere immediato, disfarsi degli oggetti superflui buttandoli non mi regala emozioni altrettanto piacevoli.


Un decluttering fatto col cuore


Per questo motivo sono più propensa ad un decluttering fatto col cuore piuttosto che con la mente. Lasciar andare è inevitabile, troppo spesso accumuliamo oggetti che non ci servono più solo per la paura di perdere piacevoli ricordi. Ma i ricordi restano al di là di ogni possesso (io nel dubbio fotografo, sempre), e tutte quelle cose relegate da tempo in cantina aspettano con trepidazione una nuova collocazione. Se la sono meritata, non vi pare?

E così giorni fa ho deciso di provare un’esperienza di vendita decisamente in linea con questa filosofia del riuso consapevole: mi recherò presso un negozio della catena Mercatopoli prendendo al volo un’occasione di vendita e acquisto smart. Perchè questi negozi dell’usato, sparsi un po’ per tutta Italia (cosa non trascurabile, dato che hanno anche un magico shop on line dove acquistare comodamente gli oggetti messi in vendita in ogni sede) sono la soluzione perfetta all’amletico dilemma di cui sopra: ecco come liberare spazio in casa, dando una seconda possibilità a tutti quegli oggetti che ci hanno reso felici.

Let’s go!

E così ho organizzato la mia cesta, pronta per la prima esperienza di vendita con Mercatopoli. Non è stato facile mettere via i vecchi 33 giri. Non ascolto più Ramazzotti da quando ho abbandonato l’apparecchio ai denti, però è bastato riprendere in mano le copertine di questi dischi per sentire un tuffo al cuore. Sono tornata ancora una volta indietro di quasi trent’anni, a quella ragazzina alla scoperta dei primi tormentosi amori immaginari. D’altra parte il giradischi è rotto da tempo, e credo di preferirne comunque il ricordo all’ascolto vero e proprio :D. E che dire del piccolo piattino romantico che avevo appeso sul letto? Magari qualche bimbo lo guarderà presto con gli stessi occhi con cui lo guardavo io ogni sera, prima di mettermi a dormire.

Spazio alle novità dentro casa, quindi. Sono quasi certa che non tornerò a mani vuote dalla mia visita a Mercatopoli, ma sono fatta così… per una cosa che va, una nuova arriva, è questo il bello, no?

#iovendoconMercatopoliperché: continua…

Foto e styling: Manuela Occhetti – Design Therapy | Questo post è scritto in collaborazione con Mercatopoli ma le parole e le opinioni sono al 100% made in Design Therapy

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