COME SMONTARE UNA CUCINA

Quando ci troviamo ad effettuare un trasloco, una delle fasi più complicate da affrontare riguarda certamente lo smontaggio della cucina. Costituita da tanti mobili e mobiletti, spesso fatti su misura e di forma irregolare, la cucina implica una discreta abilità manuale per essere smontata completamente e preparata al trasloco. Se fatto di fretta o in maniera poco professionale, lo smontaggio della cucina potrebbe provocare danni irrimediabili ai mobili stessi, rendendoli inutilizzabili per la successiva destinazione.

La domanda che a questo punto vi starete ponendo è: come smontare una cucina in maniera professionale e affidabile? Scopriamolo insieme nel corso dell’articolo.

Smontaggio della cucina: come farlo in maniera professionale

Per procedere a uno smontaggio professionale della cucina occorre innanzitutto cominciare da uno step essenziale: chiudere il gas e l’acqua. Prima ancora di procedere al disassemblaggio dei mobili, infatti, occorre ricordare che la nostra cucina è collegata all’impianto idrico e del gas, motivo per cui è meglio procedere alla loro chiusura per motivi di sicurezza.

Fatto questo step, il consiglio è quello di dedicare qualche minuto allo studio della cucina. Comprendere infatti i meccanismi strutturali, compresi i dettagli all’apparenza insignificanti che legano i vari mobili ci permetterà di affrontare tutta la fase di smontaggio in totale scioltezza, evitando di correre il rischio di bloccarsi a metà strada senza sapere come procedere. A questo punto siamo pronti per iniziare lo smontaggio vero e proprio. In questo caso, la cosa essenziale da tenere a mente per non bloccare i lavori a metà è procedere all’ordine corretto di smontaggio.

Per prima cosa, occorre procedere con le ante dei mobili. Le ante dei mobili sono forse la parte più facile da smontare e già con questa prima operazione andremo a snellire in maniera decisa l’intera struttura. Successivamente, è bene procedere con pensili e piano struttura. Se lo smontaggio dei pensili è relativamente semplice (tendenzialmente sono tutti appesi a una sbarra e legati tra loro da viti di ancoraggio), il piano struttura potrebbe riservare invece qualche difficoltà in più.
Infatti ogni piano varia leggermente dall’altro per le modalità di fissaggio alla struttura: ecco quindi che diviene fondamentale il consiglio dato in precedenza, ovvero quello di osservare con attenzione la propria cucina per comprenderne i meccanismi prima dello smontaggio. Una volta rimosse le ante e il piano struttura, della nostra cucina non rimarrà che la struttura. È giunta l’ora di armarsi di pazienza e procedere quindi allo smontaggio, parete per parete, di ciò che resta dei mobili, per trovarsi così con la cucina finalmente ridotta a una serie di ante, pannelli e maniglie.

Un consiglio extra: come organizzare ante, maniglie e pannelli

Ok, siamo dunque arrivati alla fine del processo. Abbiamo smontato ogni anta, maniglia e pannello della nostra cucina e siamo pronti a tirare un sospiro di sollievo. Ma come prepararsi a conservare il tutto correttamente?

Uno step essenziale e irrinunciabile consiste nell’etichettare e segnare ogni cosa. Nastro adesivo, etichette, matita e pennarello ci aiuteranno a indicare sui mobili i punti esatti per facilitare il rimontaggio. All’interno di questo processo, ovviamente anche viti, perni e bulloni hanno una funzione indispensabile; pertanto, è bene munirsi di scatole e sacchetti dove raccoglierli per non perderne neanche uno.

Hotel delle Cose, il self storage dove riporre i tuoi mobili smontati

Ma dove riporre la cucina smontata in attesa della nuova destinazione? Mobili e pensili possono occupare anche molto spazio una volta smontati e conservarli all’interno della cantina, per i pochi fortunati che ne sono in possesso, spesso risulta essere una pessima idea (muffe e umidità possono produrre danni anche irreparabili).

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