Ieri volevo scrivere qualcosa di bello sul primo giorno di scuola, ma è stato un primo giorno alquanto complesso e non sono riuscita a trovare tempo e forza per trasformare il mio pensiero in qualcosa di concreto. La verità è che tutto questo inizio mese non è stato facile: piccoli problemi di salute, nulla di grave per carità, ma alti e bassi capaci di togliermi spirito e pazienza. E poi è stato il turno del nanetto, che ieri ha avuto il suo primo giorno di scuola non scuola. Una falsa partenza obbligata dopo una notte passata in bianco svomitazzando liberamente nel letto di mamma. Ma oggi è un altro giorno, tutti e due sembriamo riprendere le forze, mentre la nostra Princi si apre al mondo senza troppi fronzoli.
Già, ieri è stato il suo primo giorno al Liceo. Diventa grande, ormai è ineluttabile. Ed io, ancora piegata dalla notte insonne e da due settimane pregresse di antibiotici, non sono riuscita ad esternare granchè di tutti quei mezzi confusi pensieri filosofici che avrei voluto esprimere. Le ho detto solo “Vai e ricorda che sarà dura, ma sarà anche il periodo più bello della tua vita”. Perchè vabbè, non tutte le frasi fatte sono messe lì a caso e noi ci capiamo anche senza troppi fronzoli, perchè lei sa che neppure è vero, che di periodi belli nella vita ce ne creeremo molti e molti ancora, ma che in fondo la felicità è nostra se sappiamo riconoscerla e coglierla in ogni tempo. Che deve essere sempre pronta a farlo. E che quando avrà dubbi o smarrimenti basterà cambiare prospettiva e tutto sembrerà chiaro. Come il mondo visto da qui, attraverso un rassicurante mappamondo dal sapore antico.
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