Quando ho visto questa casa ho pensato che non potesse non meritarsi un post per la sua estrema originalità, seppur difficilmente estrapolabile dal contesto in cui si trova. “Stacking Green House” infatti ( opera degli architetti Vo Trong Nghia, Daisuke Sanuki, Shunri Nishizawa  dello studio Vo Trong Nghia) si trova in una delle città più caotiche del Vietnam, Saigon, ed è stata voluta dai suoi ideatori proprio per aumentare la sensibilità cittadina verso il reinverdimento del paesaggio urbano.

La parete anteriore e quella posteriore della casa sono interamente costituite da fioriere in cemento sovrapposte ad  una distanza variabile che va dai  250 a 400 millimetri in modo da accogliere piante di altezza differenti. All’interno delle fioriere si trovano una serie di tubi di irrigazione automatici per innaffiare le vegetazione e permettere una facile manutenzione delle facciate. Oltre a dare alla casa il suo carattere distintivo, le facciate verdi regolano il clima interno e l’atmosfera:al mattino e al pomeriggio, la luce solare entra attraverso le foglie di entrambe le facciate, creando bellissime ombre sulle pareti di granito. Le pareti divisorie sono poi ridotte all’essenziale per mantenere fluidità interiore e garantire la visione delle facciate verdi da ogni punto della casa.

Nonostante questa casa sia molto bella, estremamente moderna e di sicuro impatto, la mancanza totale di vere e proprie aperture sull’esterno mi da un certo senso di oppressione per non parlare dell’ansia da pollice verde generata da una così vasta raccolta di piante!

Prendete spunto da: Ovviamente le balconate di piante, da realizzare in porzione ridotta; il rivestimento delle pareti con lastre sottili di granito; la scala interna con scalini retroilluminati; la zona notte open space all’ultimo piano, dove a dividere il bagno dalla stanza c’è la grande apertura che dall’alto porta luce diretta ai locali sottostanti.

| Archdaily, Vo Trong Nghia Co. |

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